PREVENZIONE, TECNOLOGIE E MANUTENZIONE:
TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE
Per emissioni odorigene convogliate si intende l’insieme delle emissioni di gas e particelle sospese, percepibili all’olfatto, che sono aspirate o trasportate da un flusso d’aria convogliato attraverso un sistema di condotte o tubazioni.
Questo tipo di emissioni può provenire da vari processi industriali e non solo.
Le emissioni odorigene convogliate possono causare disturbi olfattivi alle persone che vivono o lavorano nelle vicinanze dei punti di emissione.
Questi disturbi possono essere molto fastidiosi e influire sulla qualità della vita delle persone, anche da un punto di vista psicologico.
Inoltre, le emissioni odorigene possono avere un impatto negativo sull’ambiente circostante.
Queste, possono infatti contaminare l’aria, il suolo e l’acqua, influendo con un impatto negativo sulla flora e sulla fauna locali, fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema (come, ad esempio, le api).
Infine, alcune sostanze organiche volatili che emettono odori sgradevoli possono essere tossiche e avere effetti diretti sulla salute pubblica.
Di seguito, sono indicati alcuni dei settori maggiormente esposti:
- Depurazione urbana ed industriale;
- Inertizzazione fanghi;
- Impianti di trattamento rifiuti urbani ed industriali; Impianti di produzione biogas e biometano;
- Il macrosettore che comprende trasversalmente sistemi di trattamento delle emissioni convogliate, quali scrubber, biofiltri e biotrickling, U.T.A. (unità trattamento aria);
- Fonderie, acciaierie, cementifici, industrie ceramiche; Settore alimentare, distillerie, acetifici e oleifici;
- Rendering, macelli e mangimifici;
- Verniciatura;
- Galvanica;
- Industrie manifatturiere;
- Impianti di produzione conglomerati bituminosi;
- Settore della gomma, plastica e fustellifici;
- Raffinerie, cartiere e concerie;
- Allevamenti zootecnici.
QUADRO PRESCRITTIVO
I sistemi di convogliamento in alcuni casi sono dotati di tecnologie per la neutralizzazione degli inquinanti.
Tuttavia, raramente queste sono sufficienti per l’abbattimento totale delle molecole odorigene.
Pertanto, le normative ambientali impongono limiti alle emissioni di sostanze odorigene convogliate e richiedono installazione di sistemi di abbattimento delle emissioni per prevenire e ridurre tali emissioni.
COME INTERVENIRE
TUTELA DEL CITTADINO
I cittadini possono essere tutelati legalmente attraverso una serie di strumenti normativi e di protezione giuridica che variano in base alla giurisdizione e alle normative vigenti nel paese di appartenenza.
Ecco alcuni esempi di strumenti a loro disposizione:
- Normative ambientali: le normative ambientali stabiliscono i limiti di emissioni per le attività industriali e commerciali, comprese quelle odorigene.
Queste normative possono prevedere sanzioni in caso di violazione dei limiti stabiliti e possono anche prevedere meccanismi di partecipazione del pubblico alle valutazioni di impatto ambientale come strumento per prevenire e minimizzare l’impatto delle attività industriali e commerciali.
Il Ministero dell’Ambiente ha inoltre recentemente pubblicato le nuove linee guida nazionali per gestire le emissioni odorigene, dando di fatto il via libera agli indirizzi per la limitazione delle emissioni odorigene degli impianti ex articolo 272-bis, DLGS 152/2006. - I cittadini possono proporre osservazioni e commenti sulle possibili conseguenze ambientali delle attività in questione contestualmente alle valutazioni di impatto ambientale.
- I residenti inoltre hanno la facoltà di formare comitati cittadini per sensibilizzare l’opinione pubblica e fare leva sulle istituzioni per cercare possibili soluzioni.
- Le Web-App (una tra tutte, Odour Collect) hanno reso più semplice per i cittadini segnalare i miasmi avvertiti sul territorio, rendendo più fruibili e immediate le informazioni raccolte ad uso delle Agenzie ambientali del territorio. È possibile effettuare segnalazioni e registrare la presenza di emissioni odorigene con strumenti di geolocalizzazione precisi, apportando valutazioni sull’intensità e la tipologia di emissione percepita.
- Azioni legali: i cittadini possono intraprendere azioni legali contro le attività che producono emissioni odorigene dannose per l’ambiente o la salute pubblica.
SALUTE
Il tema della salute è di fondamentale importanza quando si parla di emissioni.
Ogni cittadino dovrebbe avere il diritto di respirare aria pulita e priva di odori.
Ciascuna sostanza odorante – ossia che causa la percezione (piacevole o sgradevole) di un odore, quando interagisce con l’apparato olfattivo umano – porta a una risposta emotiva.
Le risposte emotive particolarmente negative possono avere ripercussioni concrete e importanti sulla salute tramite processi complessi e scientificamente validati.
Si tratta di processi difficili da distinguere nettamente dagli effetti “diretti” (riportati nella tabella sottostante), ossia dovuti alla reazione di diverse parti del corpo alla presenza nell’aria di una molecola dannosa. Se, in questo secondo caso, le reazioni tipiche sono irritazioni (occhi, naso, gola e cute) oltre che mal di testa, vertigini e nausea, nel primo caso non è semplice individuare una conseguenza valida per tutti. È tuttavia provato scientificamente l’impatto che queste possono avere.
Per esempio possono causare rilevanti stati d’ansia, modificare il comportamento e le capacità di giudizio, oltre che influire sulla produttività e felicità dei soggetti esposti.
FONTE: Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
Nella giurisprudenza europea, sulla scorta delle interpretazioni dell’European Environment Agency (EEA), i molteplici profili delle emissioni inquinanti, in particolare sia delle polveri sottili, sia dei gas odorigeni, paiono unificarsi all’insegna del c.d. “diritto all’aria pulita”, che integra profili inerenti le politiche sociali ed ambientali.
Recentemente l’Agenzia Europea per l’Ambiente ha pubblicato il rapporto 2018 della “Qualità dell’aria in Europa”[33] considerando come “il particolato (PM), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono troposferico (O3) sono responsabili dei maggiori danni alla salute umana. Le elevate concentrazioni di inquinamento atmosferico continuano ad avere ripercussioni negative sui cittadini europei, in particolare su coloro che vivono nelle aree urbane.
L’inquinamento atmosferico comporta anche considerevoli ricadute economiche, poiché diminuisce la durata di vita, aumenta le spese mediche e riduce la produttività in tutti i settori dell’economia a causa delle giornate lavorative perse per problemi di salute.
Inoltre, l’inquinamento atmosferico genera conseguenze negative per gli ecosistemi, danneggiando i terreni, le foreste, i laghi e i fiumi e riducendo le rese agricole”*.
*FONTE: “Emissione di sostanze odorigene e diritto alla salubrità dell’aria”
IMPATTO AMBIENTALE
Gli odori costituiscono uno dei più sentiti e rilevanti aspetti negativi d’impatto ambientale collegati all’esternalità di molte attività ed impianti industriali, tuttavia, l’assenza di parametri oggettivi di confronto, la soggettività della percezione olfattiva, unitamente alle complicate modalità di accertamento degli odori in ambiente, rendono assai problematica la caratterizzazione del disagio percepito.*
*FONTE: “Emissione di sostanze odorigene e diritto alla salubrità dell’aria”
In virtù di quanto citato sopra, le tecnologie a minor impatto ambientale sono dunque quelle che non utilizzano sostanze chimiche o producono alcun residuo, come i filtri ad alta efficienza e l’abbattimento grazie a prodotti biotecnologici neutralizzanti.
TECNOLOGIE DISPONIBILI
Esistono diverse tecnologie utili a evitare che le emissioni in atmosfera, all’uscita del sistema di convogliamento, contengano odoranti (ossia molecole che hanno un odore).
Alcuni esempi sono:
- FILTRI MECCANICI:
il filtraggio dell’aria in questo caso si basa sull’immobilizzazione meccanica delle particelle contenute nel flusso d’aria in uscita. Le tecnologie impiegate si basano sull’utilizzo di: acqua (scrubber), masse umide organiche o minerali (es: biotrickling), tessuti plastici o naturali (es: filtri a manica), carboni attivi. - FILTRI MICROBICI:
in questo caso si sfrutta l’azione combinata dell’immobilizzazione meccanica e della biodegradazione delle molecole trattenute, attraverso l’impiego di microrganismi.
Alcuni esempi sono specifici biofiltri e bioscrubber alimentati con determinati microrganismi. - FILTRI MOLECOLARI:
consistono nell’utilizzo di sostanze di varia natura che vanno a reagire con le molecole odorigene rompendole o inglobandole. Le molecole impiegate si dividono a loro volta in prodotti inquinanti (spesso di origine sintetica) e prodotti biodegradabili o presenti normalmente in natura. I secondi in molti casi sono preferibili per via della loro facilità d’impiego e sicurezza. - NEBULIZZAZIONE DI PRODOTTI BIOTECNOLOGICI neutralizzanti in grado di legarsi alle molecole odorigene e precipitarle immediatamente al suolo.
- FILTRI TERMICI E AL PLASMA: questa tecnica consiste nella combustione (ossidazione) delle molecole odorigene, e quindi nella loro conversione in molecole differenti.
Il processo è comparabile con quanto viene fatto con i rifiuti, solo che la massa da eliminare è minima e volatile. Questo significa che spesso viene convertita in altre molecole volatili meno percepibili all’olfatto, anche se il risultato dipende profondamente dalle molecole in questione e alle temperature di lavorazione.
A PROPOSITO DI PROFUMI E COPRENTI
È importante sottolineare che i profumi, o cosiddetti “coprenti”, non agiscono sulle molecole odorigene e anzi causano l’emissione di un numero superiore di sostanze volatili che potrebbero essere causa di malessere.
Di conseguenza, questi ultimi non possono essere inclusi tra le tecnologie di neutralizzazione.
La scelta del metodo di neutralizzazione dipende dalle specifiche esigenze dell’azienda e dalle normative ambientali locali. In ogni caso, è importante che le aziende adottino misure preventive, per raggiungere una migliore produttività e cooperazione con le comunità circostanti.
FOCUS: L’IMPORTANZA DI UNA
CORRETTA MANUTENZIONE
La manutenzione degli impianti di neutralizzazione è essenziale per garantire la loro efficienza e il corretto funzionamento.
Questi sistemi sono utilizzati per ridurre le emissioni di sostanze inquinanti, quindi la loro manutenzione è importante per prevenire eventuali fughe di sostanze inquinanti nell’ambiente e garantire la sicurezza delle persone che lavorano o vivono nell’area di produzione.
Qui di seguito alcune best practices per la manutenzione degli impianti di neutralizzazione:
- Programmare la manutenzione regolare, verificare i componenti dell’impianto come le pompe, le tubazioni, i filtri.
- La pulizia dei filtri che possono accumulare impurità e residui compromettendone l’efficacia.
- Utilizzare prodotti biotecnologici che consentono di risparmiare notevolmente sui costi di manutenzione, riducendo drasticamente interventi manutentivi invasivi.
La manutenzione aiuta a prevenire problemi e garantire la sicurezza degli operatori, dei cittadini e dell’ambiente.